Iniziò tutto con un taxi il 21 di giugno alle 5 di mattina, un treno per Roma Fiumicino, un aereo in ritardo di due ore e il conseguente rincorrere il tempo del boarding all’aeroporto di Bangkok, il volo per Phnom Penh, lo sbarco e i visti nella capitale cambogiana, un taxi e cinque ore di strada dalla capitale a Sihanoukville, in realtà otto chilometri ad est della grande città costiera cambogiana, Otres.
Abbiamo qui trascorso due settimane dedicate al relax, dopo il viaggio, ma soprattutto dopo le precedenti settimane alla partenza nel disagio e nello stress della vendita di tutti i nostri averi, del trasporto presso la mamma di Valentina del maggior numero di scatoloni nei quali abbiamo riposto alcune cose importanti della nostra vita, la quale ora è tutta contenuta dentro quattro trolley e due zaini, è tutta lì …
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